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Exponential Organization

Exponential Organization

Autore: Salim Ismail

Editore: Marsilio 2015, pp.375, € 24.00

Genere: saggio sull’impatto delle tecnologie esponenziali  sul lavoro e nella società

Chiave di lettura: Il cambiamento dei paradigmi culturali nelle organizzazioni esponenziali

Frase chiave: “Come competere in un mondo sempre più veloce in cui l’unica certezza è il cambiamento? Sfortunatamente e paradossalmente oggi scarseggiano gli individui in grado di guidare efficacemente questo nuovo paradigma (il cambiamento esponenziale). Quasi tutti i casi attualmente studiati nelle scuole di economia sono datati, poiché centrati su come ottimizzare la scarsità. Di conseguenza la maggior parte dei metodi di gestione, che mirano principalmente ad aumentare l’efficienza, sono obsoleti”.


Singularity University è una piattaforma collaborativa e una comunità globale che coinvolge 110 paesi e mette in relazione organizzazioni, influencer e innovatori provenienti da ogni parte del globo per fare rete, apprendere e innovare. È una finestra aperta su un mondo che cambia in modo esponenziale. Per fronteggiare l’onda d’urto di un futuro imprevedibile, occorre essere aggiornati, puntare a quello che la community della Singularity chiama un apprendimento esponenziale. È da questa spinta, e con questa aspirazione, che nel 2008 è stata fondata la Singularity University da due visionari: Ray Kurtzweil, Direttore della Intelligenza Artificale di Google, a Mountain View nel cuore della Silicon Valley, nel centro di ricerca NASA e Peter H. Diamandis, Presidente Esecutivo, della XPRIZE, la fondazione nota per aver finanziato le esplorazioni spaziali per lo sfruttamento minerario degli asteroidi. Con la Singularity hanno voluto dar vita un nuovo tipo di università dedicata allo studio delle grandi sfide del futuro: robotica, AI, biologia digitale, manifacturing 4.0, IoT. La Singularity aspira a tenere il passo dei cambiamenti esponenziali coinvolgendo nel suo community di docenti le menti più avanzate nei campi della scienza, della tecnologia e del management. Settembre scorso Milano ha ospitato il primo SingularityU Summit, un appuntamento aspira a diventare una vetrina per innovatori, aziende visionarie e startup, con cadenza annuale.

Exponential Organizations è il libro-manifesto della SingularityU, ne espone la filosofia raccontando gli effetti che le tecnologie digitali stanno avendo sull’economia, sul lavoro, sulle nostre vite. Un impatto, dirompente e ad ampio spettro. “Abbiamo imparato a far scalare la tecnologia – scrivono gli autori – ora è il momento di far scalare le organizzazioni rendendole esponenziali (ExO), ovvero – stando alla loro definizioine – capaci di avere un impatto superiore di almeno di 10 volte rispetto ai competitor. Ma come riuscire ad ottenere simili risultati? “Grazie all’utilizzo di nuove tecniche organizzative che fanno leva sulla tecnologia in accelerazione”. Diventare esponenziali    è ormai inevitabile per tenere il passo delle 6 D (digitized, deceptive, distruptive, dematerialize, demonetize e democratize) che stanno scardinando il vecchio mondo ad una velocità inarrestabile. Trecentottanta pagine illuminanti da leggere, rileggere e meditare a fondo, per trovare risposte a domande tanto urgenti quanto necessarie, prima fra tutte questa: qual è il quoziente esponenziale della vostra organizzazione? Compilando il questionario in appendice potrete scoprirlo. Autori di Exponential Organizations, tre voci autorevoli della Singularity: Salim Ismail, founding executive director della SingularityU, Yuri Van Greest, managing director dela SingualrityU Summit Europe e il giornalista scientifico Michael M. Malone.

Con rigore ed esaustività ci guidano alla scoperta di cosa comporti creare un (ExO). Quali cambiamenti vanno attuati negli asset portanti: strategia, cultura, processi, persone, indicatori di performance. Quali trasformazioni nei modelli organizzativi. La struttura a matrice non funziona più: troppo lenta per gestire un mondo veloce, troppo centralizzata per favorire una comunicazione diffusa. Le ExO appartengono ad una nuova specie: sono flessibili, adattive, smart, consumano minori risorse. “Anziché possedere gli asset – spiegano gli autori – utilizzano risorse esterne. Mantengono un nucleo di dipendenti e riducono le dimensioni. Utilizzano le infrastrutture esistenti, anziché acquisirle, traggono ispirazione dal modello organizzativo della Holocracy, teorizzato da Brian Robertson, integrandolo con la filosofia Lean e Agile dove il potere decisionale è distribuito fra team autorganizzati, la gerarchia è per competenze, anziché per ruoli, accountability e trasparenza sono dictat inviolabili, le community sostituiscono i servizi di assistenza. Una rivoluzione non da poco.

Per scoprire cosa accomuna le ExO, gli autori hanno condotto una ricerca sulle 100 startup cresciute più velocemente negli ultimi sei anni. Dallo studio emergono 10 caratteristiche (interne ed esterne alle organizzazioni). L’obiettivo che le accomuna è il Massive Trasformation Purpose, ovvero la massima aspirazione dell’organizzazione. Non è la mission – precisano gli autori – è piuttosto il suo purpose, ciò che l’impresa aspira a raggiungere, diventare modello culturale, fonte di ispirazione. Le caratteristiche interne nelle quali le ExO si riconoscono sono riassunte dall’acronimo IDEAS (Interfacce, Dashboard, Experimentation, Autonomia, Social). Mentre quelle esterne le ritroviamo nell’acronimo SCALE (Staff on Domand, Community e Crowd, Algoritmi, Leveraged Asset, Engagement). Ciascuna caratteristica è descritta da aapprofondite argomentazioni e case history esplicativi.

Tutte le ExO sono mosse dalla spinta alla smonetizzazione, dalla tendenza a divenire distruptor di se stesse prima che siano la concorrenza a distruggerle, dalla propensione a noleggiare anziché comprare, dal ridurre le dimensioni, dal privilegiare una cultura ad ampio spettro, anziché quella specialistica, “La storia dimostra che le maggiori invenzioni quasi sempre sono opera di outsider, persone che non essendo del settore offrono una nuova prospettiva”. Il libro racconta come avviare un ExO, creando una stratup o partendo da un’organizzazione preesistente; senza tuttavia ignorare che non tutti i settori si prestano a diventare ExO. “Se ad esempio lavorate per i servizi segreti o gestite piattaforme petrolifere nel mare del Nord, lo Staff on Demand (una delle 10 caratteristiche delle ExO) potrebbe non essere realizzabile. Infine, una scheda analitica illustra le nuove competenze richieste  ai “manager esponenziali” delle varie funzioni aziendali.

Studio sistematico e rigoroso, esaustivo e stimolante, Exponential Organization è uno di quei rari libri che lasciano il segno per ampiezza di visione e profondità di argomentazioni; da studiare più che da leggere, da tenere a portata di mano e consultare per assorbirne i concetti, per lasciarsi ispirare dai principi visionari che veicola, per intraprendere un viaggio a 360° in un mondo che cambia e ci cambia, a velocità esponenziale.