Facilitazione maieutica (LaTraccia Buona) – Wellbeing Revolution (Ayros)
Il 2024 si annuncia con due sorprese: l’esordio de laTracciaBuona, una piccola casa editrice che si definisce “bottega editoriale indipendente”. Pubblica pochi libri l’anno ma li segue con cura artigianale. Prima uscita, La facilitazione maieutica di Fabrizio Faraco. Un libro ricco di tools e di idee su come realizzare una formazione che apra la mente e il cuore di chi apprende. Seconda uscita, Facilitare la svolta: teoria e pratica della facilitazione Trasformativa di Adam Kahane, autore poco conosciuto in Italia, sebbene di fama internazionale. E altri in preparazione che si preannunciano interessanti. Seconda sorpresa, Wellbeing Revolution, un manuale sistematico su come riportare il benessere in azienda nell’era della great resignation. Libro su un tema emergente con cui Ayros conferma la qualità delle sue scelte editoriali
Recensioni di Raul Alvarez
LA FACILITAZIONE MAIEUTICA
Fabrizio Faraco
LaTracciaBuona edizioni
pp. 257 € 24,00
Come rendere più agile e produttivo il lavoro di squadra? Come formare i facilitatori? Con quali metodi? Domande ricorrenti nelle riunioni, nei workshop, nei gruppi di discussione che mirano a rendere le interazioni nei team più fluide, che vogliono accrescere la capacità dei team di pensare e decidere insieme, attingendo all’intelligenza collettiva e alla creatività. Di tutto questo, e altro ancora, parla Facilitazione maieutica, un manuale sistematico e aggiornato che dimostra come la facilitazione sia diventata una competenza irrinunciabile in quanto riduttore di complessità.
Ma in cosa consiste la Facilitazione maieutica? Faraco la definisce un’attività volta a sbloccare il potenziale di ciascuno per fare emergere la conoscenza tacita radicata nelle esperienze individuali e nei modelli mentali delle persone. “Riuscire a portare alla luce la conoscenza tacita – sottolinea – è importante perché le grandi scoperte nascono da intuizioni che emergono quando riusciamo a portare alla luce il sapere implicito degli individui. E ancora, quando dobbiamo affrontare la complessità, perché molte delle sfide attuali, sul lavoro come nella vita di ogni giorno, richiedono una comprensione profonda dei contesti mutevoli in cui siamo immersi”.
La Facilitazione Maieutica parte dal presupposto che il risultato che si vuole raggiungere è già nella stanza (o nel sistema). Compito del facilitatore è di farlo emergere stimolando la riflessione, ma attenzione: non sta a lui portarlo. Va scoperto dal gruppo. Per attivare le persone nella ricerca del risultato atteso occorre creare un clima di sicurezza psicologica che faccia sentire le persone libere di esporsi. È questo il suo primo compito. Passo successivo, attivare un processo di riflessione nel gruppo ponendo domande aperte (con il metodo socratico) per far sì che le persone esplorino le proprie convinzioni, ipotesi e ragionamenti, incoraggiandole a metterle in discussione per scoprire le verità o le contraddizioni sottostanti. Un processo questo che potremmo definire “depuratore di bias” perché aiuta a fare chiarezza sui propri e sugli altrui assunti, e amplia la prospettiva con la quale giungere al risultato atteso.
Il processo di facilitazione si svolge con sequenze di esercizi, definiti in micro-strutture, derivati da diversi framework (Liberating Structures, Agile, Design thinking, Gamestorming), la cui attivazione genera empatia fra i partecipanti, apertura al dialogo, fiducia reciproca; quanto occorre per ottenere il risultato nel minor tempo e con maggiore efficacia. Delle oltre 1000 micro-strutture oggi disponibili, Faraco seleziona e illustra quelle che lui adotta più spesso, specificandone la provenienza. L’editore ha in programma anche la traduzione di Liberating structure che è diventata ormai “laTracciaBuona” per chiunque si occupi di facilitazione.
Il libro ha diversi pregi: ampiezza di contenuti ma capacità di sintesi che rende agevole la lettura. Sistematicità nella scansione degli argomenti trattati. Integrazione di metodi e strumenti derivati da diverse discipline. Ricchezza di riferimenti bibliografici da cui attingere e approfondire. Forse una maggiore presenza di infografiche per illustrare le micro-strutture avrebbe reso ancora più accattivante la lettura.
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WELLBEING REVOLUTION
Albero Ronco e Eleonora Valè
Ayros
pp. 240 € 26,00
Wellbeing, tema oggi in cima all’agenda di molte organizzazioni. In passato, spesso risolto con interventi estemporanei, senza una chiara strategia e, soprattutto, con un grosso limite: non potendo agire sulla leva retributiva, le aziende si sono limitate a investire sul welfare, sfruttando i vantaggi fiscali esistenti. Per il resto, qualche corso sul wellbeing, un po’ di mindfulness, e poco altro ancora. Ma la pandemia ha messo le aziende di fronte ad un punto di svolta. Per reggere l’onda d’urto di un fenomeno sconosciuto occorreva anzitutto imparare a gestire l’ansia del personale, ritrovando la forza per conseguire gli obiettivi di business.
Ma come intervenire sul benessere di capi e collaboratori che, per la prima volta, si sono ritrovati sulla stessa barca a fronteggiare un mare in tempesta? Non esistevano regole, ne’ esperienze pregresse da cui attingere. Ci si è ritrovati di colpo dinnanzi a un cigno nero impazzito senza sapere come governarlo. È da quell’esperienza che è nato il bel libro di Alberto Ronco e Eleonora Valé. Se fosse uscito allora, avrebbe forse potuto essere un valido aiuto alle direzioni del personale per sapere come contenere il disagio (fisico, mentale, emotivo, sociale, finanziario) che le persone hanno vissuto.
In Italia, l’ultimo manuale importante sul tema è uscito nel 2005, Salute organizzativa di Francesco Avallone e Alessia Paplomas. Poi, il buio. Wellbeing revolution arriva al momento giusto con una virata ad ampio raggio sul benessere in chiave sistemica (da cui l’introduzione del costrutto di Corporate Wellbeing) . “Il benessere in azienda – sostengono gli autori – è una cultura da creare e un percorso da sostenere; richiede una visione e una strategia chiara e consistente per poter fare la differenza. Ma come riuscirci? In Wellbeing revolution troverete alcune risposte e una metodologia per innestare una Wellbeing oriented culture.
Primo passo, distinguere il Wellbeing da Wellness e Welfare spesso erroneamente omologate. Il libro spiega come generare un movimento dal basso, anziché attendere il mandato dall’alto, partendo dalla definizione del purpose, dei valori e coinvolgendo le persone per giungere al co-design delle soluzioni, “perché ogni lavoratore è responsabile del proprio benessere, ma anche di quello dei colleghi”, sottolineano gli autori. Inoltre evidenziano il ruolo strategico dell’HR nel portare a bordo Ceo e Top management, “partendo dai dati, dagli impatti quantitativi e dagli effetti sul business”. Perché profitto e benessere, se ben gestiti, sono compatibili e sinergici. Il benessere deve diventare quindi una componente centrale della People strategy, ma per disegnarla occorrono gli strumenti giusti.
Fra i tanti strumenti illustrati nel libro, il Wellbeing Culture Canvas che individua gli 8 fattori chiave su cui agire per alimentare una cultura aziendale orientata al benessere. Il Wellbeing Model Canvas, per disegnare la strategia. E ancora, il Wellbeing OKR Canvas per tradurre la strategia in un piano misurabile tramite un originale metodo di definizione di obiettivi e delle priorità strategiche, un metodo che oggi comincia a prendere piede anche da noi. Infine, una App di proprietà di Trainect, società di cui Alberto Ronco è co-founder, che misura il benessere fisico, mentale, emotivo, sociale, finanziario, oltre che l’engagement e l’utilizzo che i dipendenti fanno delle soluzioni proposte.
“Il futuro del Wellbeing – concludono – è ora”. La pandemia ha aperto la strada. Il terreno è seminato. È a partire da qui che la Wellbeing revolution potrà prendere il via. Ora sappiamo come, grazie anche a un libro che offre indicazioni concrete per fare un salto di qualità su un tema troppo a lungo sottovalutato e grazie soprattutto ad un impianto metodologico che contiene in nuce interessanti sviluppi.
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